Tra i più importanti materiali utilizzati nel campo del packaging, troviamo le diverse tipologie di plastiche. Cominciando dalle basi, le materie plastiche si dividono in due insiemi principali: le termoplastiche e le plastiche termoindurenti. Entrambe, chiaramente, sono costituite da catene ripetitive di molecole di polimeri.
Alcune tipologie di plastiche, come il poliestere e il poliuretano, sfuggono in parte a questa distinzione fondamentale, presentando delle proprietà peculiari che vedremo nel seguito di questa rubrica.
Le termoplastiche
Le termoplastiche si caratterizzano per le loro proprietà chimiche e, di conseguenza, per i processi produttivi con cui sono lavorate e realizzate. Rispetto alle plastiche termoindurenti, questa tipologia è contraddistinta dalla malleabilità e dalle possibilità di innovazione che offre. Il modo principale per lavorare queste plastiche, infatti, è dato dal fatto di sottoporre il materiale a calore, così da renderlo malleabile o addirittura fluido.
Per quanto riguarda il loro smaltimento, le termoplastiche presentano tempi molto lunghi per la disgregazione in discarica; invece, però, possono essere riciclate generando energia e questo è uno dei motivi che le fanno registrare come materiali più utilizzati.
Le plastiche termoindurenti
La differenza fondamentale delle plastiche termoindurenti rispetto alle termoplastiche, è la loro intolleranza al calore e alla fusione, dal momento che, in fase di produzione, acquisiscono strutture permanenti.
Il processo di realizzazione, infatti, prevede la reazione tra due diverse parti oppure la catalizzazione di una delle due. Il materiale viene poi modellato per colata, iniezione o sottovuoto in degli stampi appositi. E’ in questa fase, la polimerizzazione, che possono verificarsi criticità a fronte di un eccessivo riscaldamento che può indebolire la resistenza di una delle parti.
Proprio in riferimento a questo caso, l’Automatic Healing Research del Beckman Institute (USA) ha sviluppato una plastica con proprietà autoriparanti, in cui delle microcapsule di diciclopentadiene agiscono sulla struttura ispessendo le pareti e, di conseguenza, determinando un danno soltanto se il materiale stesso si frattura. Grazie a questo strumento, è possibile recuperare fino al 75% della solidità del materiale.
La realizzazione del packaging di prodotto è un asse centrale nel determinare l’identità di un progetto. Come agenzia di sviluppo, comunicazione e marketing ci occupiamo della veste del prodotto, che silenziosamente comunica quali sono le caratteristiche e i valori di ciò che vogliamo portare al pubblico.