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LaChapelle ovvero il surreale tradotto in immagine

Si può definire David LaChapelle come un visionario fulminato sulla ‘via di Damasco’. Fotografo e regista fuori da certi canoni, fu notato da Andy Warhol che vide delle sue mostre tenute alla 303 Gallery e alla Trabia McAffee che gli commissionò un lavoro per la prestigiosa rivista Interview Magazine che gli apre le porte di altre collaborazioni a favore di Arena Homme, Vanity Fair, Rolling Stone, The Face, Vogue e GQ tra le altre.

Gli studi svolti alla North Carolina School of Art, successivamente alla Art Students Legue e infine alla School of Visual Arts, gli forniscono quelle basi che gli consentono di impadronirsi degli strumenti necessari per affinare un suo particolarissimo stile che trasmette in immagini dai vividi e contrastati colori che dall’onirismo virano alla bizzarria. Lo si evince nel suo primo libro (LaChapelle Land) al quale seguono Hotel LaChapelle, Artists and Prostitutes e Heavan to Hell dove emerge tutta la sua folle ironia che conquista l’interesse non solo degli addetti ai lavori ma anche di molti artisti che lo scelgono come fotografo al quale affidare la loro fiducia. Stile, quello di LaChapelle, che riesce a trasmettere anche nella regia di videoclip musicali, campagne pubblicitarie e promo per serie tv dove miscela una estetica iperrealistica a significativi messaggi sociali.

Portfolio

Molti sono stati i lavori che hanno conquistato i consensi della critica ad iniziare dai ritratti che LaChapelle ha fatto a celebrità come Pamela Anderson, Courtney Love, Madonna, Angelina Jolie, Marilyn Manson, Michael Jackson, Leonardo di Caprio, Lady Gaga, Rihanna, Benecio del Toro, Rihanna, Uma Thurman, Hillary Clinton, David Beckham e altri. Delle campagne pubblicitarie da lui realizzate si ricordano quelle per Tommy Hilfiger, Iceberg, Armani Jeans, Smirnoff, Nokia, H&M, Diesel, Coca-Cola e altri famosi Brand. In qualità di regista a lui si deve il promo della prima stagione di Lost e di un paio per Desperate Housewives ma anche videoclip per Christina Aguilera, JLO, Britney Spears, No Doubt ma anche per Elton John per lo spettacolo The Red Piano. David LaChapelle con Krumped, un cortometraggio da lui realizzato, è stato premiato al Sundance Festival e da questo documentario è nato il film RIZE che ha aperto il Tribeca Film Festival di New York nel 2005.

Un visionario unico

La creatività e l’estro di LaChapelle vengono folgorate dopo aver visto le opere di Michelangelo della Cappella Sistina che gli offrono l’occasione per dirottare il suo stile verso i canoni dell’arte. Gli ingredienti sono sempre quelli utilizzati in precedenza ma vengono coniugati con un utilizzo quasi esagerato di colori più che accesi ma, soprattutto, dall’idea di rivisitazione di temi sacri che forniscono l’idea di approfittare di scenografie iperrealistiche che vengono utilizzate da contorno di gruppi di modelli spesso nudi che si prestano all’interpretazione di pose di una certa sacralità a volte anche kitsch. Le innumerevoli mostre che hanno visto esposte le sue fotografie (da NYC a Berlino passando per Londra, Roma e Milano), sono state accompagnate da altrettanti libri che hanno raccolto le sue opere.

Notevoli risultano essere le seguenti opere: The Deluge, After the Deluge, Awakened e Land Scapes. E’ uso di David LaChapelle fotografare in esterni anziché all’interno degli studi, preferibilmente in zone dove la presenza di dune o montagne è predominante al fine di rendere quasi innaturali le persone prese come soggetti. E proprio per questo suo stile non è raro accostarlo alla definizione di ‘Fellini della fotografia’. Il versatile artista vive nell’isola di Maui in una farm biologica da lui fondata nel pieno rispetto della natura.