
Robert Doisneau è stato un importantissimo fotografo francese. Nato nel 1912 e morto nel 1994, Doisneau è sempre vissuto nell’Ile de France e nei sobborghi di Parigi. Anche le sue immagini ritraggono principalmente la capitale francese, le sue strade e la gente comune che vi si incrocia.
Doisneau studiò litografia e fece le prime esperienze lavorative come assistente di uno scultore. Nel 1934 cominciò a lavorare per Renault come fotografo industriale. La Seconda Guerra Mondiale interruppe il suo impegno lavorativo e lo vide impegnato nella resistenza francese. La sua abilità di litografo gli tornò utile soprattutto per la fabbricazione di documenti falsi. Finito il conflitto, Doisneau cominciò a lavorare come fotogiornalista per diverse riviste. I suoi soggetti preferiti erano sempre le strade di Parigi e dei suoi sobborghi, con la persone che vi si potevano incontrare. Si trattava a volte di personaggi estrosi ed originali, ma nella maggior parte dei casi di gente comune. Doisneau è considerato fra i fondatori del fotogiornalismo di strada e uno dei fotografi ad avere reso in modo più genuino ed autentico lo spirito della Francia.
Lo stile di Doisneau è ironico ma poetico, i suoi scatti sono presentati come impulsivi e figli dell’attimo. Il fotografo ha sempre dichiarato di voler cristallizzare degli istanti di realtà, in cui era totalmente immerso e che osservava con estrema attenzione, alla ricerca del particolare in grado di stimolare il suo desiderio di fotografare. Il suo stile non convenzionale colpì sia il pubblico che i suoi colleghi. Protagonista delle immagini era una Parigi quasi inedita, diversa da quella illustrata dalle pubblicità e dai film, fatta di gente comune, bambini che giocavano e passanti occasionali.
Uno dei suoi scatti più famosi, il ‘Bacio all’hotel de ville’, è legato anche ad una polemica che si sviluppò sui media francesi. Diversi anni dopo lo scatto, che ritrae due fidanzati che si baciano in mezzo ad una folla di passanti indifferenti, una coppia si presentò alle televisioni dichiarando di essere il soggetto dello scatto e di essere stata fotografata senza permesso. Doisneau ribatté che lo scatto non era spontaneo, ma costruito ad arte, e la vera protagonista della fotografia intervenne mostrando tutte le autorizzazioni firmate del caso. L’immagine, a lungo ritenuta una dei maggiori esempi del potere della fotografia di immortalare l’attimo in modo immediato e diretto, si dimostrò quindi realizzata a tavolino.
Doisneau dichiarò di non fotografare la vita reale, ma la vita come lui vorrebbe che fosse. Nei suoi scatti infatti sono spesso protagonisti giochi di bambini, attimi di serenità, momenti ironici o di tenerezza fra innamorati. Nello scatto ‘Caffè bianco e nero’ Doisneau immortala, al bancone di un comune bar cittadino, una coppia di sposi novelli, ancora vestiti da cerimonia, che festeggiano con una birra. A fianco della sposa, appena entrato e fotografato mentre estrae il portafoglio, si suppone per pagare l’ordinazione, uno spazzacamino vestito di scuro e sporco di fuliggine. L’uomo risulta così quasi completamente nero, anche in volto, e fa da contrasto con la sposa vestita di bianco che gli sta accanto.
Alle istantanee di Doisneau sono stati dedicati numerosi volumi monografici e diverse mostre in tutto il mondo. Nel 2014 Doisneau è stato protagonista di una pubblicazione monografica di Taschen, reperibile anche in Italia, considerato il libro più completo dedicato al fotografo francese. Il volume comprende oltre 400 fotografie estrapolate da tutta la carriera di Doisneau ed è curato da Jean Claude Gautrand, esperto di fotografia ed amico personale di Doisneau. Il libro è stato anche ristampato in formato ridotto e a prezzo economico.