Quando si lavora all’analisi dei requisiti ci si confronta con requisiti di diversa natura e significato. Tra questi vi sono i requisiti funzionali, i non funzionali e i vincoli. Vediamoli più da vicino. 

 

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Requisiti funzionali

I requisiti funzionali sono quelli che definiscono una funzione posseduta dal software, sia nel senso degli input che riceve che degli output che fornisce. Questo tipo di requisito è la base che fornisce le informazioni da cui poi lo sviluppo trarrà la programmazione della feature. Al termine della programmazione la funzione proposta dagli sviluppatori sarà messa in relazione con la definizione offerta dal requisito funzionale. Questo processo è definito come “verifica”. 

 

Requisiti non funzionali

I requisiti non funzionali sono quelli che risultano maggiormente centrali per la riuscita dello sviluppo software. Questi garantiscono che lo strumento software realizzato sia realmente effettivo per lo scopo per cui è stato pensato. Rientrano in questa categoria i requisiti di livello prestazionale e i vincoli hardware o di affidabilità del sistema. Possono riguardare, inoltre, i tempi di esecuzione delle funzioni, il linguaggio di programmazione o gli strumenti e le piattaforme utilizzate nello sviluppo.

 

Vincoli

Questo tipo di requisiti sono definiti dalle richieste dell’ambiente organizzativo o del committente del software. Per esempio, possono riguardare i formati e gli ambienti entro cui depositare i documenti e le elaborazioni nel corso dello sviluppo e del coordinamento tra i diversi soggetti che sono coinvolti nella produzione del software.